MOVIMENTO NONVIOLENTO VARESE - NOVEMBRE 1997

______STA NASCENDO LíASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSUMATORI ETICI

Eí certamente indubbio che sempre di più sta crescendo líattenzione nei riguardi delle responsabilità che tutti noi, in quanto consumatori, abbiamo nei confronti delle disuguaglianze Nord-Sud. Di conseguenza crescono anche le iniziative di sensibilizzazione e azione, fra le quali il consumo etico e il boicottaggio a determinate aziende responsabili di situazioni specifiche di ingiustizia. La domanda che poniamo allora è se sia coerente e politicamente sostenibile che si continui a procedere ognuno per conto proprio, che si organizzino tante campagne di boicottaggio contro questa o quella azienda oppure se sia preferibile e opportuno inquadrare queste iniziative in una organizzazione complessiva che sappia sintetizzare e concentrare energia e risorse?

Capire la situazione, tentare una risposta.

Chi legge queste pagine è senzíaltro consapevole che il modello di sviluppo economico dei paesi industrializzati del Nord del pianeta continua ad allargare sempre di più la forbice tra ricchi e poveri. Ed è altrettanto consapevole che da soli i metodi tradizionali di intervento posti in essere dalle istituzioni nazionali ed internazionali, basati sulla politica degli aiuti alimentari, dei prestiti economici, del trasferimento di tecnologie avanzate, non sono in grado di dare una soluzione al quotidiano scenario della fame e della disperazione del Sud del pianeta.

Rifkin definisce líimpresa globale delle multinazionali, che sono le principali responsabili di ciò, come una "...istituzione legata più al tempo che allo spazio: non ha radici in alcuna comunità specifica, né risponde ad alcun potere locale. (.....) la sua agilità, flessibilità e soprattutto mobilità le permettono di trasferire produzioni e mercati rapidamente e con minimo sforzo da un posto allíaltro e di controllare in questo modo i destini di tutte le nazioni". Oggi pertanto líobiezione di coscienza che è necessaria in questa nuova realtà, deve entrare nel merito dellíorganizzazione economica della società dei consumi.

Siamo infatti davanti ad un contesto economico di violenza strutturale al quale tutti, a prescindere dalla nostra consapevolezza politica e morale, partecipano quotidianamente in quanto consumatori. Eí infatti in funzione dei gusti, orientamenti ed aspettative dei consumatori, di ciascuno di noi, che le grandi multinazionali operano le loro scelte strategiche sul mercato mondiale. Alex Langer scriveva nellíintroduzione del libro "Lettera ad un consumatore del nord": "...ciò che questa lettera ci propone non è meno importante (...) Ci viene proposto di usare finalmente quel piccolo potere che la nostra società ci lascia, e che agli effetti pratici conta di più del voto o dello sciopero, e di usarlo dalla parte del Sud del mondo. Il piccolo potere è il potere del consumatore: brutta parola, perché mette a nudo la dimensione vera del nostro ruolo (...) ma termine realistico per designare la funzione che ci spetta nel potente universo delle merci e del denaro".

Dobbiamo pertanto ricercare alternative concrete, che possano nascere dal basso e essere alla portata quotidiana di tutti noi. Il problema fondamentale è dunque quello di porre una relazione concreta fra la dimensione personale e quella politica, cioè comprendere la connessione che lega la nostra quotidiana esperienza personale con la dimensione strutturale dei conflitti sociali e tradurla in atti concreti che inducono al cambiamento.

Una associazione di consumatori etici

A partire da questa esigenza si colloca la nostra proposta di una associazione dei consumatori etici, una associazione cioè nella quale sia promosso il dovere del consumatore a non acquistare prodotti per i quali si sia violentato, sfruttato e ridotto in miseria un solo essere umano. Una associazione che rivendichi il diritto non solo ad un prodotto valido, efficiente ad un prezzo giusto, ma anche ad un mercato nel quale arrivino solamente merci giuste, eque, ecologiche e solidali. Una Associazione che "...applichi nel campo dei consumi il principio strategico della non cooperazione".

 

Vogliamo sottolineare come spesso si pratica il boicottaggio o come uno strumento per sensibilizzare in maniera eclatante e appetibile per i mass-media un determinato problema, o come una azione privata, individuale, fatta per mettere a posto più la nostra coscienza che per incidere le strutture politiche dello sfruttamento. Infatti le campagne una volta lanciate difficilmente vengono verificate e gli stessi che vi partecipano non ne conoscono le conclusioni. La drammaticità delle condizioni di vita a cui sono costretti milioni di esseri umani a causa del nostro benessere ci impongono invece un uso del boicottaggio quale strumento di lotta reale per esercitare dal basso la pressione necessaria a costringere le imprese a comportamenti etici.

Riteniamo che i tempi siano maturi per trasformare in prassi organizzata e coordinata a livello nazionale líazione svolta da tanti di noi finora solo a livello individuale o di piccolo gruppo. Se proponiamo una nuova associazione non lo facciamo per moltiplicare le sigle e le burocrazie, anche se sono di "movimento". Diciamo allora con chiarezza che non vogliamo fare né una nuova ONG, né una nuova associazione che sensibilizzi sui problemi NORD/SUD, né una nuova associazione di consumatori, tutte cose per le quali esistono già validissime esperienze avviate e consolidate che apprezziamo e sosteniamo. Pensiamo piuttosto ad un coordinamento di associazioni e cittadini che, sensibili alle problematiche Nord/Sud, promuova in positivo il consumo etico e abbia il suo cardine nello strumento di azione diretta nonviolenta del boicottaggio. Naturalmente in maniera non indiscriminata ma oculata e scientifica, che tenga conto di tutte le variabili locali e occupazionali che possono incrociarsi in una situazione di ingiustizia sociale.

A noi pare che al momento una realtà di questo tipo non esista e che sia necessaria, nella personale convinzione che líazione nonviolenta è realmente efficace non quando discute sulla propria ortodossia, ma quando è in grado di coniugare la qualità dellíazione con la quantità delle persone coinvolte in una medesima strategia.

Indicazioni operative

Siamo consapevoli che una proposta di questo genere ha senso solamente se godrà di un largo consenso e disponibilità. Dunque quello che questo intervento vuole realizzare non è un lancio dellíiniziativa ma líavvio di una verifica sulle reali disponibilà a realizzarla. Per questo abbiamo predisposto un questionario che ha questa finalità: valutare il reale interesse e disponibilità ad avviare líassociazione. Sarà in base alla quantità e qualità di risposte che raccoglieremo che decideremo i passi successivi che nelle nostre intenzioni sarebbero la convocazione di un seminario di approfondimento fra tutti i soggetti interessati. La discussione è aperta e chi vuole entrare maggiormente nel merito può richiedere una bozza dello Statuto e di regolamento interno che abbiamo predisposto a:

Movimento Nonviolento Varese -c/o coop. La Castellanza
Via S.Imerio 10 - 21100 Varese

LUCA CHIAREI - Coordinamento Nazionale Movimento Nonviolento

FRANCO GESUALDI - Centro Nuovo Modello di Sviluppo

*_______________PER ADERIRE

 

Nome Associazione_____________________

oppure

Cognome_____________________________

Nome________________________________

Via__________________________________

Città_________________________________

CAP_______________________Prov______

tel_________________fax_______________

e-mail________________________________

Associazione di appartenenza____________

Campo di attività______________________

Ritieni/ritenete opportuna la costituzione di una Associazione Nazionale di Consumatori Etici?

Saresti/e disponibili ad impegnarvi in maniera attiva (partecipazione ad assemblee, promozione di iniziative nella tua/vostra realtà ecc.)?

Saresti/e disponibili ad accettare priorità di intervento decise democraticamente a livello nazionale da associazioni diverse dalle vostre?

Quale tipo di finanziamento saresti/e disposto a dare?

  • £. 50.000 annuali
  • £. 100.000 annuali
  • bonifico mensile su ccb (es. 0,5% o 1% sul reddito)

    Pensi/pensate di partecipare al seminario che vorremmo organizzare?

    Osservazioni: ________________________________________________________________________________


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