ETHICAL CONSUMER - NOVEMBRE 1997

_________INDONESIA: LA BANCA DI SCOZIA FINANZIA UN PROGETTO AD ALTO IMPATTO AMBIENTALE

I gruppi ambientalisti Down to Earth e Forests Monitor si stanno impegnando a denunciare il progetto di piantagioni e di impianti per la produzione di carta che sorgeranno in Indonesia, in particolare il nuovo progetto di Muara Enim nella parte meridionale dellíisola di Sumatra.

Le consociate dellíimpresa Barito Pacific stanno già realizzando un progetto che prevede la costruzione di un impianto del valore di oltre un miliardo di sterline, che servirà per la produzione di 450mila tonnellate di polpa di carta allíanno, utilizzando il legno ricavato da una piantagione appositamente creata sul luogo. Coinvolte in questa operazione saranno circa centomila persone di 32 villaggi per quanto riguarda la costruzione dellíimpianto, mentre non si conosce il numero delle persone che saranno colpite dalla creazione della piantagione. Líintero progetto, che dovrebbe essere attivo a partire dal 2000, prevede líoccupazione solo di un migliaio di persone. Con questo e altri impianti, líIndonesia ha in previsione di raddoppiare la disponibilità di polpa di carta tra il 1996 e il 2000 e di continuare a produrre a ritmi sempre più elevati anche in seguito.

Il progetto di Muara Enim verrà realizzato grazie ad importanti investimenti stranieri, fra cui quello della Banca di Scozia, come pure altri provenienti da Stati Uniti e Giappone. Un prestito della durata di 12 anni sta per essere attivato grazie alla Deutsche Morgan Grenfell. Nel progetto sono coinvolte anche diverse agenzie di credito allíesportazione localizzate in Germania, Finlandia, Svezia e Canada.

In Indonesia la domanda di carta sta crescendo rapidamente, ma la maggior parte della produzione ricavata da questo progetto verrà esportata: il 30% in Europa e il 70% in Giappone. Questa esportazione è interamente controllata dalla svedese CellMark e dalla giapponese Marubeni.

Per quanto riguarda il progetto Muara Enim, è già in pieno svolgimento lo sgombero delle aree dove sarà costruito lo stabilimento, una zona di 1250 ettari, ma molti abitanti dei villaggi coinvolti si rifiutano di cedere la terra. Funzionari locali hanno offerto 5 milioni di rupie ad ettaro e i proprietari dello stabilimento hanno addirittura offerto il doppio. Ma i produttori di caucciù, proprietari della terra in questione, ritengono che i terreni valgano molto di più. Una parte della terra è però già stata disboscata, e i proprietari sono stati costretti a ricevere cifre molto più basse. Esistono anche prove che autorità locali stanno trattenendo i soldi di questi pagamenti nonostante queste transazioni non dovrebbero riguardarle; ed è stato provato che anche líesercito è stato coinvolto nelle operazioni di disboscamento illegale che hanno provocato la distruzione dei raccolti.

Gli ambientalisti hanno criticato anche il tipo di tecnologie che verranno utilizzate per la costruzione dello stabilimento, affermando che oggi ne esistono di più economiche e pulite. Il disboscamento ha già causato líinondazione delle piantagioni dei coltivatori di caucciù, rendendole inutilizzabili. Addirittura è previsto che una volta terminato líimpianto, questi scaricherà i propri rifiuti nel fiume locale, minacciando quindi la possibilità degli abitanti del luogo di utilizzare quotidianamente le sue acque. Líimpresa giapponese "Overseas Economic Co-operation Fund", sostiene che la terra interessata dal progetto è terra non utilizzabile e poco fertile a causa di incendi e del taglio della foresta. In realtà parte del territorio è composta da foresta pluviale e parte da piantagioni oppure da aree biologicamente ricche. Infine, nonostante le ripetute richieste di conoscere i risultati di uníindagine sullíimpatto ambientale condotta nel 1996, a tuttíoggi queste informazioni rimangono sconosciute.

Le ONG indonesiane sperano, grazie allíaiuto dei gruppi di pressione degli altri paesi, di convincere il governo a fermare il progetto di Muara Enim. Anche se la Banca di Scozia detiene solo una percentuale del progetto totale, è importante fare pressione affinché abbandoni il finanziamento di tale progetto.

*________________INDONESIA

 


Sir Bruce Portillo
Governor of the Bank of Scotland
The Mound
Edimburgh EH1 1YZ
United Kingdom
Fax 0044 -1508-471413

Dear Governor, we are writing about the involvement of your Bank in financing the project of Muara Enim, in the southern part of the island of Sumatra, in Indonesia. The carrying out of this plan has already caused the destruction of rubber plantations and the removal of many workers remained without land. This land has been taken away also with compulsion. We therefore ask the Bank of Scotland to withdraw its financial support and urge the Indonesian Government to evaluate again the negative human and environmental impact of this project.

Yours Faithfully

 

 

____________TRADUZIONE

Egregio Governatore, Le scriviamo in merito al coinvolgimento della Vostra banca nel finanziamento del progetto di Muara Enim nel sud dellíisola di Sumatra, in Indonesia. La realizzazione di questo progetto ha già causato la distruzione di piantagioni di caucciù e líallontanamento di molti lavoratori oramai senza più terra. Terra che è stata loro sottratta anche con la forza. Vi chiediamo quindi che la Banca di Scozia ritiri il proprio appoggio finanziario e inviti il governo indonesiano a valutare nuovamente líimpatto negativo umano ed ambientale che avrà questo progetto. Distinti saluti.




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