CINA


A partire dagli anni ë80, secondo il piano di riforma dellíeconomia cinese, il governo cinese ha cercato in tutti modi di attirare investimenti stranieri per migliorare la carenza di tecnologia e di capitali, particolarmente nellíindustria leggera. La manodopera a basso costo insieme a politiche di attrazione di investimenti stranieri come incentivi fiscali e poche restrizioni sulla sicurezza e la salute, insieme a un crescente costo del lavoro in altre parti dellíAsia, ha portato molti produttori di giocattoli in Cina.

Il governo cinese ha posto uníenfasi eccessiva nellíattirare le industrie straniere a scapito dei lavoratori cinesi. La crescita economica sperimentata dalla Cina è andata di pari passo con una scioccante crescita di infortuni e disgrazie sui posti di lavoro. Questo riflette lo stato delle condizioni di sicurezza in molte industrie e lo sfruttamento di manodopera abbondante e a basso costo: situazione senza dubbio collegata alla politica del lavoro adottata in Cina. Ma le imprese straniere non sono libere da colpe per aver sfruttato la situazione. Industrie costruite frettolosamente da investitori di Taiwan e Hong Kong sono spuntate lungo tutta la parte meridionale della Cina. In queste industrie la forza lavoro è generalmente composta da giovani donne emigrate dalle regioni più povere della Cina.

Nel novembre 1993 líindustria Zhili Handicraft Factory, che produceva giocattoli per uníazienda a capitale misto Cina/Hong Kong, prese fuoco e morirono 87 lavoratrici. Líincendio di Zhili e altri incendi spinsero il governo provinciale ad approvare leggi più restrittive sulla sicurezza del lavoro. Le nuove leggi contengono gli standard di prevenzione degli incendi, impongono uscite díemergenza ed adeguata ventilazione. Inoltre proibiscono le cosiddette industrie "3 in 1", composte di un edificio che contiene tutti assieme i reparti produttivi, i magazzini e gli alloggi degli operai. Sfortunatamente un giro nelle zone manifatturiere della Cina meridionale rivela che questo è ancora un metodo comune di produzione, e la legge non è effettivamente applicata. Sebbene queste leggi siano un passo positivo, senza un adeguato supporto avranno un impatto scarso nel migliorare la sicurezza dei lavoratori.

INTRODUZIONE

Le imprese di Hong Kong che si stanno muovendo verso nord hanno immediatamente preso in considerazione il richiamo della Cina sugli investimenti stranieri, e hanno dato un contributo significativo alla vertiginosa crescita dellíindustria dei giocattoli in Cina. Gli operai che vi lavorano spesso non solo non riescono ad ottenere i compensi a loro dovuti, ma corrono anche il rischio di perdere la vita. Numerosi incidenti sono avvenuti in industrie di giocattoli finanziate da Hong Kong. Scopo di questo rapporto è di riassumere la situazione dei diritti dei lavoratori nellíindustria di giocattoli negli ultimi anni. Le fonti sono prese da giornali di Hong Kong e Mainland e anche dalle nostre ricerche sul campo, comprendenti interviste con i lavoratori di 9 industrie di giocattoli nella provincia di Guangdong. Le interviste sono state fatte in giugno e luglio 1995.

STORIA

A cominciare dal 7ƒ piano quinquennale (1986-90), líindustria cinese dei giocattoli è cresciuta rapidamente sullíonda di investimenti stranieri. La Cina è diventata il più grande produttore di giocattoli del mondo. Nel 1993 líesportazione di giocattoli ammontava a 4.471 miliardi di lire, in testa nel campo dellíindustria leggera. I prodotti sono esportati principalmente negli Stati Uniti (38%), in Europa (21%) ed a Hong Kong (24%). Nel 1993 le entrate nazionali da esportazioni di giocattoli sono ammontate a 3.400 miliardi di lire. Secondo líannuario dellíindustria leggera cinese del 1994, líintero Paese ha più di 5.000 industrie di giocattoli che impiegano una forza lavoro di 1,3 milioni di operai. Queste imprese sono situate soprattutto nelle provincie costiere come Fujian e Guangdong. Questíultima ha 3.300 industrie, di cui 1.800 a capitale straniero. Nel 1994 líesportazione nazionale di giocattoli è stata di 5.484 miliardi di lire. La provincia di Guangdong ne esportava 3298 miliardi. La sola Shenzen (provincia di Guangdong), dove sono situate 800 industrie di giocattoli, ha esportato per 6.745 miliardi. La provincia di Guangdong è diventata il centro principale di produzione di giocattoli del Paese. Comunque líindustria cinese è dominata da capitali e tecnologie straniere. I giocattoli sono prodotti a bassa tecnologia (prodotti a base di tessuti o plastica) e i canali di esportazione dipendono ancora da Hong Kong.

Hong Kong è stata rimpiazzata dalla Cina come maggiore produttore di giocattoli. Líindustria di Hong Kong è ancora competitiva negli Stati Uniti e nellíEuropa e rimane un importante centro per la fornitura e il commercio di giocattoli in tutto il mondo. Attualmente più di 250 mila persone sono impiegate dalle industrie nella zona di Pearl River Delta. Hong Kong continua ad essere un centro di ricerca sulla tecnologia dei giocattoli.

Sono 4 le tipologie di giocattoli prodotti:

  1. Giocattoli di plastica - più dei 2/3 delle industrie di Hong Kong producono questi giocattoli, dalle bambole agli accessori alle armi di plastica e altri piccoli gadgets;

  2. Giocattoli elettronici - vari tipi di giocattoli telecomandati che emettono suoni, navi e macchine automatiche, giocattoli musicali e di comunicazione e giochi per la TV;

  3. Giocattoli di metallo - macchinine, robots, bambole, giocattoli e frizione e animali;

  4. Giocattoli di legno - questi prodotti sono pochi e prodotti su ordinazione.

Secondo un rapporto del "Consiglio per lo Sviluppo del Commercio di Hong Kong", circa lí80% dei giocattoli esportati sono prodotti seguendo il metodo OEM. Questo significa che le industrie di giocattoli che possiedono un marchio offrono al produttore incaricato il diritto di produrre giocattoli. Per esempio, la American Hasbro Company ha offerto líesclusiva per la produzione delle bambole di pezza alla Kader Industrial Company.

Molte multinazionali come Hasbro e Mattel sono clienti della Harbour Ring Corporation. La Walt Disney ha fatto un contratto con il Tak Lei Group per produrre giocattoli a basso costo. Inoltre molte industrie di Hong Kong possiedono i prototipi di giocattoli resi famosi da popolari cartoni animati, come le Tartarughe Ninja, prodotte da Playmates Group.

Comunque, líindustria di Hong Kong è nelle grazie delle multinazionali solo per la produzione cinese che fornisce abbondante lavoro a basso costo. Dalla fine degli anni ë80 molte industrie di Hong Kong si sono stabilite in Cina, e hanno continuato ad espandere i loro investimenti.

Per esempio la Harbour Ring Group ha investito 128 milioni di dollari di Hong Kong per costruire la città del giocattolo Zhongshan ed ha insediato industrie a Dongguan. Nel 1994 líesportazioni di Hong Kong erano di 69,2 miliardi di dollari di Hong Kong; il 95% dei quali erano riesportati dalla Cina. Le aziende controllate da Hong Kong giocano un ruolo significativo nellíindustria del giocattolo cinese.

Sebbene la guerra commerciale tra americani e cinesi e il sistema delle quote imposto dalla Comunità Europea abbiano colpito negativamente líindustria di Hong Kong, gli Stati Uniti sono ancora il loro più grosso mercato. Secondo statistiche del 1994, le esportazioni negli U.S.A. ammontavano a 7.650 miliardi di lire costituendo il 51% dellíesportazioni totali verso gli USA. Il secondo mercato più grande è la Comunità Europea. Le esportazioni nella CEE ammontavano a 4.199 miliardi di lire, costituendo il 28% delle esportazioni totali verso la CEE.

SICUREZZA INDUSTRIALE

I giocattoli di plastica sono la quota principale di produzione: sul mercato americano il 70% dei giocattoli sono di plastica. Nel 1993 544 mila tonnellate di plastica sono state usate per fare giocattoli per gli Stati Uniti. I tipi di plastica usati sono: polietilene ad alta densità (29%), polietilene a bassa densità (26%), PVC (6%), polipropilene (7%) e polistirene (20%).

Gli esperti ritengono che il mercato della plastica continuerà ad espandersi a causa della sua versatilità - le superfici di plastica sono morbide e facili da colorare. Comunque queste plastiche creano una grande quantità di polvere quando sono lavorate che causa pericoli per la salute di chi lavora senza indossare maschere protettive. I lavoratori che assorbono questi inquinanti dannosi sperimentano mal di testa e allergie alla pelle come effetto immediato. A lungo termine possono avere disordini del sistema nervoso. In aggiunta vernici a spruzzo e colle sono materiali molto comuni in queste industrie. Líuso di colle e vernici durante la produzione causa il rilascio di molti materiali tossici nellíatmosfera. Sebbene alcuni lavoratori siano forniti di maschere protettive, questi mezzi sono forniti solo la prima volta e sono inadeguati per chi è esposto con regolarità ad agenti chimici dannosi. Inoltre lunghe esposizioni a queste sostanze possono causare la perdita di globuli bianchi nel corpo e diminuire le difese immunitarie con rischio di leucemie.

Sotto diamo numerosi esempi di pericoli industriali per la salute:

  1. Dal 16 gennaio al 16 febbraio 1992 in 3 industrie della regione di Zhuhai - due stabilimenti della ditta Chi Wah ed uno della ditta Wing Sing - si ebbero i casi di 23 lavoratrici affette da vertigini, mal di testa e sintomi simili allíinfluenza. Furono mandate allíospedale dove in pochi giorni, senza aver determinato la causa della loro malattia, tre delle donne morirono. Le autorità sanitarie e del lavoro e il governo provinciale inviarono commissari per indagare. Essi scoprirono che tutte le donne erano esposte ad agenti chimici pericolosi emessi da vernici e colle maneggiate durante il lavoro. Queste sostanze erano: colla "3435", soluzione NEK, acqua "514", acqua "100", acetone, acido acetico, metilbenzene, diluente, ecc. La fabbrica Chi Wah della città di Qianshan superava di 9 volte la concentrazione di metilbenzene autorizzata dalla legge (423 milligrammi/metro cubo). Dopo líincidente, secondo le analisi degli esperti, la causa della morte fu avvelenamento da etano. Questo veleno è contenuto nella colla "3435" e nella soluzione chimica "acqua 514". Maneggiando questi agenti chimici durante il processo di produzione, essi entrano nel corpo attraverso il sistema respiratorio, la pelle e il sistema digerente, e causano disordini nervosi e anche la morte. La causa principale degli incidenti fu la mancanza di ventilatori adatti ad asportare gli inquinanti. Il giorno dellíincidente faceva freddo e le finestre erano chiuse. La condizione di salute delle operaie era già compromessa dal fatto che stavano facendo gli straordinari. Un incidente simile è anche successo in uníindustria di plastica nel distretto di Zhanjiabian, a Zhongshan, il 12 novembre 1993.

  2. A metà novembre 1993, 3 lavoratori dellíindustria Yat Wing Plastic & Electronic Goods nella città di Zhongshan morirono per aver inalato sostanze chimiche velenose. Più di 30 altri lavoratori sperimentarono mal di testa, una delle quali - la signorina Zheng della provincia di Hunan - soffrì una serie di attacchi di cuore a causa di disfunzioni nervose. La fabbrica produceva macchine fotografiche e telescopi che utilizzavano la colla "ABS 14". Di nuovo, causa dellíincidente fu la mancanza di ventilazione allíinterno della fabbrica. La fabbrica aveva líaria condizionata e quindi le finestre e le porte erano chiuse e le sostanze tossiche non potevano essere adeguatamente allontanate dai locali. Un portavoce della fabbrica rivelò che le sostanze chimiche furono importate da Hong Kong. Prima dellíincidente non si conoscevano le sostanze chimiche che formavano la soluzione, e non cíerano etichette sui contenitori. Dopo líincidente, la fabbrica installò ventilatori e compensò le famiglie delle vittime con cifre da 20 a 30mila rmb. Nessun procedimento legale fu aperto nei confronti dei dirigenti.

  3. Alla fine del 1993, molti lavoratori furono ustionati da olio fuoriuscito da un macchinario difettoso in una fabbrica di fiori di plastica nella città di Chun Shing. I lavoratori soffrirono ustioni sul viso e sulle mani. Una donna dovette stare assente per riprendersi, ma le ferite sulla mano destra non erano ancora completamente guarite quando riprese il lavoro. Il dirigente di Hong Kong dapprima diede la colpa alle lavoratrici e non volle ammettere che il macchinario fosse difettoso. Di più, per evitare di fermare il lavoro, si rifiutò di mettere una copertura protettiva sul macchinario difettoso che lavorava 24 ore su 24.

  4. Nel maggio 1994 due operaie morirono dopo aver inalato fumi velenosi da colle in uníindustria a Baoan. Più di 20 loro colleghe sperimentarono mal di testa e allergie. La sostanza chimica usata era la soluzione "ABS 514", composta principalmente di etano; per evitare questo genere di incidenti, le industrie devono installare sistemi di ventilazione adatti e fornire ai lavoratori dispositivi di protezione adeguati (mascherine, guanti, tute, ecc...) come pure effettuare visite mediche regolari per i lavoratori. Nelle nostre ricerche, a parte 3 industrie la cui situazione non era chiara, 5 altre industrie fornivano ai lavoratori mascherine e guanti. Comunque, la maggioranza li forniva solo la prima volta. Inoltre le mascherine erano di materiale scadente. I lavoratori addetti al reparto di spruzzatura nellíindutria di giocattoli Sung Ko a Zhong Shang dovettero comprarsi le mascherine protettive. Testimonianze dagli stessi lavoratori rivelano che molti di essi non indossano le maschere protettive perché tendono a interferire con il lavoro ed anche perché la direzione non pone líobbligo di indossarle. Nella fabbrica della Mattel, i lavoratori hanno affermato che anche se indossano le maschere gli agenti chimici causano allergie ed altri effetti sgradevoli come macchie sulla pelle.

LíArt. 54 della Legge sul Lavoro, appena approvata, afferma: "líimprenditore deve fornire ai lavoratori condizioni di sicurezza e salute conformi alle direttive dello Stato e dispositivi di protezione sul lavoro, e provvedere esami sanitari regolari per i lavoratori che svolgono lavori pericolosi per la loro salute". Di conseguenza, le industrie che non forniscono mascherine e guanti e non installano sistemi di ventilazione hanno violato la legge. Anche le industrie che forniscono mascherine non conformi a quelle richieste violano la legge. Per esempio, le mascherine di cotone offrono una protezione quasi nulla contro la polvere e gli spruzzi di vernice.

Gli agenti chimici velenosi causano malattie croniche con un lungo periodo di incubazione. Esse sono più difficili da prevenire di un incendio o di un incidente per un guasto alle macchine. Molti imprenditori sfruttano la carenza di regolamenti in Cina per usare agenti chimici velenosi in modo da tagliare i costi e abbassare gli investimenti. I lavoratori che non conoscono le regole di sicurezza e di salute sono condannati a una "morte lenta" in queste industrie. In una ricerca condotta dalle autorità di Shenzhen su 547 industrie a capitale straniero, solo il 26,9% aveva adottato sistemi di protezione contro gli inquinanti chimici.

Molte delle industrie che sfuggono ai regolamenti di lavoro sono le cosiddette imprese "sanzi" (imprese a capitale misto straniero e cinese). Il 70% delle imprese "sanzi" nella provincia di Guangdong non fà visite sanitarie regolari ai lavoratori che operano in ambienti insalubri. In generale le "sanzi" impiegano personale ignaro dei propri diritti con un estremo ricambio. Le malattie croniche contratte durante il lavoro appaiono dopo un certo tempo; così le industrie scaricano le proprie responsabilità per le malattie dando la colpa agli stessi lavoratori, affermando che essi si sono ammalati nei loro villaggi. I lavoratori non sanno che stanno soffrendo gli effetti cronici di un avvelenamento chimico contratto quando lavoravano nelle industrie.

In questi ultimi anni gli incendi nelle fabbriche sono avvenimenti frequenti in Cina. Secondo le statistiche ufficiali, nel solo 1993 si sono verificati 28.200 episodi di incendio, che hanno causato 1.480 vittime. Le statistiche rivelano che gli incendi sono scoppiati perchè le industrie non osservavano i regolamenti e non istallavano sistemi di prevenzione incendi per avere meno costi. Ecco alcuni esempi di catastrofi dovuti allo scoppio di incendi:

  1. Il 19 novembre 1993, 87 operaie morirono in un incendio nella fabbrica di giocattoli Zhili nella città di Shenzhen. Le autorità classificarono líincidente come un caso di totale negligenza per la vita e la sicurezza dei lavoratori. Innanzitutto la stessa fabbrica era una struttura fuorilegge dove non cíera distinzione tra reparti produttivi e magazzini. Le uscite erano bloccate e non cíera alcun modo di prevenire il diffondersi delle fiamme. Tre delle uscite erano chiuse a chiave, non cíerano allarmi, estintori, idranti e uscite di sicurezza. Le finestre avevano allíesterno una pesante rete metallica. Infatti molte industrie sono progettate in modo che i reparti produttivi, il magazzino e i dormitori si trovano tutti nelle stesso edificio - le cosiddette strutture "3 in 1", che sono illegali. Le statistiche rivelano che ci sono 6.415 industrie costruite in questo modo nella provincia di Guangdong. Inoltre, líinvestitore di Hong Kong aveva impiegato elettricisti non qualificati per installare líimpianto elettrico, che alla fine fu la causa dellíincendio con un corto circuito. Infine, la direzione aveva adottato una modalità di lavoro detta "uccello in gabbia" e cioè aveva messo delle inferriate alle finestre bloccando tutte le 3 uscite della fabbrica. Solo una piccola uscita larga 80 centimetri era usata per entrare e uscire. Ed è in questo punto della fabbrica che si accalcarono e morirono le operaie nel tentativo di fuggire. La ragione di questa politica del "pugno di ferro" era secondo la direzione di impedire alle lavoratrici di rubare e di lasciare prima il posto di lavoro. Questa politica di rinchiudere i lavoratori in un area ristretta è piuttosto comune. Infine, forse la causa più importante è stata la negligenza della autorità cinesi. Per attrarre maggiori investimenti stranieri, le autorità chiudono un occhio verso le imprese che sfacciatamente violano le leggi cinesi. Nel marzo 1993, i vigili del fuoco di Shenzhen avevano ispezionato la fabbrica Zhili e raccomandato di effettuare 13 modifiche, e scrissero anche un memorandum riguardante la sicurezza sugli incendi. La direzione effettuò solo 6 delle 13 modifiche, e spese più di 3.000 rmb per corrompere i vigili del fuoco. Il sindaco di Kuiyong, dove si trovava la fabbrica, intervenne presso i vigili del fuoco perché approvassero incondizionatamente líedificio e scrisse che se la fabbrica non fosse stata approvata, "avrebbe danneggiato lo sviluppo economico della città di Kuiyong". La fabbrica ottenne il nullaosta dal dipartimento locale dei vigili del fuoco.

  2. Ci fu un incendio nella fabbrica Kader a Shekou, una filiale della Compagnia Industriale Kader di Hong Kong. Tutte le uscite di sicurezza erano bloccate, a parte la porta principale. Quando visitammo la fabbrica, i muri esterni erano anneriti dallíincendio. Nel dicembre 1993, il FHKI tenne una conferenza a Shenzhen per spiegare le leggi e i regolamenti sugli incendi ai suoi membri. Durante la conferenza, uníindagine non ufficiale rivelò che un terzo dei 126 che risposero al questionario affermarono di non avere alcun problema nellíosservare i regolamenti locali sugli incendi. La negligenza non può essere una scusa, e gli investitori e i dirigenti devono assumersi la responsabilità di conoscere ed osservare la legge. Nelle nostre indagini scoprimmo che 9 fabbriche di giocattoli avevano i dormitori separati dai reparti produttivi. Tutti erano equipaggiati con sistemi antincendio. Comunque, secondo le testimonianze dei lavoratori, solo 2 fabbriche avevano compiuto esercitazioni antincendio. Le altre non si preoccupavano.

 

 

 

Il 4 giugno 1994 il dormitorio della fabbrica di giocattoli Hip Shing nel distretto di Sing Ping nella città di Longgang a Shenzhen crollò, uccidendo 11 persone e ferendone più di 60. Il dormitorio era ancora in costruzione ma la direzione della fabbrica aveva autorizzato i lavoratori ad abitarvi. Líedificio era situato su terreno cedevole vicino ad un fiume. Dopo líincidente si scoprì che il proprietario della fabbrica, il signor Wong Sing-yan di Hong Kong, aveva costruito líedificio illegalmente con la tacita approvazione delle autorità del villaggio. Líimpresa edile era formata da operai irregolari della provincia di Fujian, che avevano cominciato la costruzione senza condurre alcun esame del terreno e senza chiedere nessuna autorizzazione. Come per gli incendi nelle fabbriche, le autorità che sono negligenti nellíapplicare la legge incoraggiano le imprese a violarla e a costruire strutture illegali che costituiscono un pericolo per i lavoratori.

Al fine di ridurre i costi, molte industrie hanno installato macchinari obsoleti o insicuri. Non adottando le misure protettive più adatte esse hanno trascurato la sicurezza dei lavoratori. In questo modo accadono molti incidenti sulle linee di produzione, tra cui il caso seguente:

la fabbrica di fiori di plastica Chun Shing (situata nella zona di Nanbian nella città di Sanshui) ha avuto molti casi di lavoratori con le dita rotte o amputate da macchinari difettosi. I lavoratori Zhou Weizhi e "Little" Zhang hanno perso delle dita. Zhou è stato indennizzato con solo 200 Rmb. Líincidente fu causato da uníimprovvisa perdita di controllo della macchina a cui stavano lavorando. Il direttore della fabbrica negò che fosse stata colpa del macchinario. Comunque, è noto che quel macchinario operava 24 ore su 24 no-stop e i lavoratori hanno confermato che non cíera una manutenzione adeguata. Inoltre, il direttore non si preoccupava di istruire i lavoratori sulle norme di sicurezza.

Al di là di questi incidenti e dei problemi di sicurezza nelle fabbriche cinesi, non si può trascurare un fenomeno molto comune: le ore di straordinario forzato imposte ai lavoratori. Ci sono stati molti incidenti di lavoratori affaticati con rottura delle dita o delle gambe. Quando visitammo la fabbrica di giocattoli Kwong Tat, un capo-reparto ci disse che diversi lavoratori ogni anno muoiono letteralmente per troppo lavoro. Lo scorso anno un lavoratore aveva contratto líinfluenza ma a causa del lavoro straordinario e della mancanza di riposo è morto. Di seguito parliamo di alcuni problemi causati dagli straordinari nelle fabbriche di giocattoli.

ORARIO DI LAVORO E FERIE

Ci sono seri problemi di troppo lavoro nelle imprese ad investimento straniero. Queste imprese costringono i lavoratori allo straordinario facendoli lavorare una media di 11/12 ore al giorno. Per esempio nella fabbrica di fiori di plastica già nominata, i lavoratori fanno due turni così strutturati: 1ƒ turno dalle 07.00 alle 12.00 e dalle 18.00 alla 01.00; 2ƒ turno dalle 12.00 alle 18.00 e dalla 01.00 alle 07.00. I lavoratori non hanno nessuna vita al di fuori della fabbrica: quando non lavorano dormono.

Le nuove leggi cinesi sul lavoro (in vigore dal 1ƒ maggio í95) stabiliscono che un lavoratore deve lavorare solo 8 ore al giorno, 5 giorni a settimana. Comunque, siccome la maggior parte delle imprese non poteva adottare questi regolamenti in breve tempo, si permise ai lavoratori di lavorare 44 ore la settimana fino al 1ƒ maggio 1997. LíArt. 41 della legge sul lavoro afferma in materia di straordinari: "líunità produttiva può aumentare le ore di lavoro secondo le richieste della produzione dopo una consultazione con i sindacati e i lavoratori, ma comunque non è permessa più di unëora al giorno di straordinario; se ci sono ragioni speciali per aumentare le ore, questo aumento non deve superare le 3 ore al giorno, a condizione che sia tutelata la salute dei lavoratori. Comunque líammontare totale in un mese non dovrà superare le 36 ore".

Di fatto le cosiddette industrie "Sanzi" sono le peggiori nel trasgredire queste leggi. La federazione dei sindacati cinesi di Guangdong (ACFTU) ha rivelato che il 61% delle industrie "Sanzi" lavorano sistematicamente 6 giorni la settimana. Più del 34% dei lavoratori confermano che sono costretti a lavorare oltre le ore concordate. Il 20% non è per nulla pagato per gli straordinari.

Le nostre indagini rivelano che tutte le industrie a capitale straniero hanno violato le leggi sul lavoro. Nove di queste costringono gli operai a lavorare 44 ore la settimana (un lavoratore può lavorare fino a 56 ore la settimana, esclusi gli straordinari). A parte la fabbrica della Mattel che non ha straordinari serali, le altre 8 hanno una media di 113 ore di straordinario al mese.

In aggiunta, 6 di queste fabbriche non hanno nessun giorno di riposo (le fabbriche Po Sing e Sung Ko non lasciano a casa i lavoratori neanche il 1ƒ maggio e il 1ƒ ottobre, festa nazionale). Questo non solo viola la legge ma, cosa più importante, mina la salute e il benessere dei lavoratori. Dice un lavoratore della fabbrica di giocattoli Qualidux: "In fabbrica cíè il karaoke e altri divertimenti, ma siamo troppo stanchi dopo il lavoro per usufruirne. Il tempo rimasto ci serve per dormire". Una lavoratrice della fabbrica Kong Wash che è interessata a frequentare un corso serale sospira impotente: "Lavoriamo 9 ore durante il giorno e 5 ore di straordinario durante la notte. Non ho nessuna opportunità per studiare e migliorare".

Molti lavoratori non hanno il diritto di scegliere o negoziare gli straordinari. La maggior parte di loro afferma di non cercare volontariamente gli straordinari. Se non facessero come chiede la fabbrica, verrebbero visti come lavoratori che creano problemi e di conseguenza puniti. I lavoratori della fabbrica Kwong Tat sono stati costretti a lavorare 7 ore durante il giorno (dalle 08.00 alle 12.00 e dalle 14.30 alle 17.30) e 6 ore di straordinario la notte (dalle 18.00 alle 24.00). In precedenza gli operai lavoravano fino alla una o alle due di notte. Un operaio del reparto verniciatura afferma: "Anche quando abbiamo finito una consegna particolare, non possiamo fermarci a riposare un attimo per paura di essere sgridati o multati".

SALARI

Gli interessi dei lavoratori sono costantemante violati in parte perchè essi provengono dalle province sperdute e non conoscono i loro diritti. Le industrie si avvantaggiano della ignoranza dei lavoratori. Allo stesso tempo le autorità sono permissive nellíapplicare le leggi. In questo paragrafo vedremo come le industrie trattengono i salari dei lavoratori in modo da tagliare i costi. Il salario base è stabilito dal Governo locale ma gli straordinari sono calcolati secondo líArt. 44 della legge sul lavoro: "...da pagare non meno del 150% del salario normale". In aggiunta, gli straordinari durante i giorni di riposo devono essere compensati il doppio, e quelli durante le vacanze dovrebbero essere triplicati.

La nostra ricerca evidenzia che 8 delle 9 fabbriche studiate (ad eccezione della Mattel) pagano i lavoratori meno di quanto stabilito dalla legge. I lavoratori delle 5 fabbriche situate nella zona intorno a Shenzen (Kwun Lik, Kwong Wah, Kwong Tat, Wah Hing e Po Sing) erano pagati solo 0,92 Rmb allíora (43% meno del salario standard di 1,6 Rmb). La fabbrica Sung Ko paga 1,38 Rmb allíora (19% meno del salario legale di 1,7 Rmb). Le 3 fabbriche di Dongguan (Mattel, Yven Ka Chung e Kong Tung) pagano 1,37 Rmb allíora, 31% meno del salario standard di 1.99 Rmb.

Per gli straordinari, le 5 fabbriche di Shenzen pagano 1,26 allíora, 47% meno di quanto stabilito dalla legge (la fabbrica Kwun Lik paga in realtà solo 0,96 rmb allíora). La Sung Ko di Zhongshan paga 1 Rmb allíora (61% meno della legge). Le due fabbriche di Dongguan (la Mattel non impone gli straordinari) pagano 2.3 Rmb allíora, 23% meno di quello legale.

In queste circostanze i lavoratori sono sfruttati e costretti a contare sugli straordinari per incrementare il salario. Quando abbiamo chiesto ai lavoratori se volessero fare gli straordinari, essi risposero che nonostante il lavoro fosse duro, volevano guadagnare di più.

Il metodo comune col quale le industrie riducono i salari legali è trattenere il pagamento del primo mese. Questa misura dovrebbe impedire ai lavoratori di rinunciare al lavoro. Le industrie arrivano a richiedere un deposito ai lavoratori e impongono loro ogni sorta di tasse e multe. Il nostro studio rivela che 7 fabbriche hanno richiesto ai lavoratori il deposito del primo salario mensile ed inoltre una tassa per la "carta di registrazione" (la Kong Tong chiede 20 Rmb per questa carta). Di seguito riportiamo alcuni casi di lavoratori non pagati regolarmente:

LAVORO PRECARIO

Alcuni dei lavoratori impiegati in queste fabbriche sono "mingong", cioè contadini che sono venuti dalla campagna in città in cerca di lavoro. Secondo la politica del governo cinese, questi lavoratori non hanno il diritto díessere registrati, perciò non possono accedere ai benefici sociali della città. Questi sono i lavoratori più sfruttati in Cina. Culturalmente ed economicamente, sono considerati come la più bassa forma di vita sul delta del fiume Pearl. Molti di questi lavoratori hanno scelto di lasciare la città e ritornare in campagna ma tuttavia molti hanno scelto di restare e continuare ad affrontare lo sfruttamento e il pregiudizio, finché raggiungono líetà da matrimonio oppure si licenziano facendo ritorno ai loro villaggi. Per questi lavoratori, due o tre mesi di salario equivalgono ad un anno di lavoro in campagna.

Comunque questi lavoratori non hanno alcuna garanzia sul posto. La direzione della fabbrica può licenziarli in ogni momento senza alcuna ragione. Sebbene molti "mingong" hanno firmato per uno o due anni di contratto, vengono ugualmente licenziati. I lavoratori non hanno i mezzi per ottenere un risarcimento dei torti subiti perchè le autorità sono sempre dalla parte delle imprese. Le autorità non trattano i casi individuali, ma tentano di risolvere i problemi solo se un gruppo di lavoratori insieme espone il proprio caso davanti alle autorità del lavoro. Anche così, non cíè garanzia che i lavoratori ottengano un adeguato risarcimento. Su 9 fabbriche da noi studiate, solo la Mattel firma contratti di 3 anni con i suoi lavoratori. Qualidux Industrial Co. Ltd. e la fabbrica Wah Hing firmano contratti con una parte dei loro lavoratori; il resto non firma alcun contratto, violando così líart.16 della legge del lavoro. Queste imprese sfruttano apertamnte i propri lavoratori e li minacciano con licenziamenti arbitrari.

Per esempio, molte aziende usano lo stratagemma di chiedere depositi o carta díidentità ai lavoratori, così da costringerli a restare al lavoro in fabbrica e ridurre i costi. Uno dei lavoratori della fabbrica Kong Tung voleva andarsene per il salario basso, ma la sua carta díidentità era stata confiscata dalla ditta e così fu costretto a restare (senza carta díidentità nessuno può essere assunto in Cina). Se un lavoratore chiede la restituzione della sua carta díidentità, la fabbrica si rifiuta di pagare il salario e di restituire il deposito. Un lavoratore del reparto verniciatura dovette pagare 20 rmb di tassa del dormitorio prima di poter avere la sua carta díidentità.

In aggiunta, molte aziende non assumono lavoratori sopra i 25 anni. Ciò per avvantaggiarsi della forza e vitalità dei giovani "mingong", la maggior parte dei quali hanno uníetà compresa tra i 18 e i 25 anni. Ogni lavoratore che possiede la registrazione cittadina può dipendere dalle autorità per avere servizi sociali se è disoccupato. Il Governo può aiutarli a trovare lavoro e proteggere i loro interessi. Comunque, questo non è il caso dei lavoratori che vengono dalla campagna. Essi corrono il rischio di diventare "sanmu" (nessun permesso di residenza, nessun lavoro, nessuna casa) ed essere costretti a ritornare in campagna.

SICUREZZA SOCIALE

Ci sono molti casi di lavoratori che hanno subito infortuni in fabbriche a capitali stranieri, ma non hanno mai ricevuto un risarcimento per i loro infortuni. Nello studiare questi casi, abbiamo scoperto che le imprese non prendono sul serio la questione della sicurezza dei lavoratori e sono anche molto avare con i loro soldi. Inoltre, non cíè un piano complessivo per assicurare i lavoratori contro gli incidenti sul lavoro. Ci sono solamente 5.395.000 persone nellíintera provincia di Guangdong che sono assicurate su tali incidenti, un dato statisticamente inferiore alle pensioni esistenti. In generale i lavoratori che subiscono infortuni ricevono un compenso reale di poche centinaia di rmb. Coloro che subiscono infortuni gravi, come perdita di dita o arti spezzati, sono compensati con poche migliaia di rmb. Le aziende non trattengono dalla paga data nessun importo da poter usare in caso di infortunio. In alcuni casi i lavoratori devono anche pagarsi le spese mediche e ospedaliere.

Un esempio è il signor Zhou Weizhi della fabbrica di fiori di plastica Chen Sing, che ha perso 2 dita in un incidente sul lavoro. Un mese dopo líincidente Zhou è andato allíospedale per essere medicato ma non ha ricevuto nessun rimborso. Inoltre non ha ricevuto il sussidio giornaliero di 5 rmb che gli era dovuto. Zhou ha dovuto farsi prestare 400 rmb da un amico e afferma: "Ho chiesto al responsabile di versarmi il risarcimento, ma mi ha dato solo 100 rmb che non erano sufficienti. Ho chiesto anche a sua moglie di prestarmi dei soldi e lei mi ha dato altri 100 rmb. Dopo di questo non ho ricevuto altro denaro". Le nostre indagini rivelano che 5 fabbriche su 9 non hanno alcuna assicurazione sul lavoro. I lavoratori nelle altre 4 aziende non ne sanno nulla; alcuni non sapevano neanche cosa significasse il termine "assicurazione". Un capo reparto della Qualidux ci disse che un lavoratore aveva preso líinfluenza ma poiché continuò a lavorare, le sue condizioni peggiorarono. Il lavoratore morì in ospedale. Quando la sua famiglia si lamentò presso líufficio del lavoro, líazienda compensò la famiglia con più di 4.000 rmb.

IL LAVORO INFANTILE

Sebbene líArt. 4 del "Regolamento della Proibizione del Lavoro Minorile" vieta alle autorità locali, agli enti sociali, alle società e alle imprese di impiegare lavoro minorile, (bambini sotto i 16 anni díetà), questo fenomeno è problema serio nel Paese. Nel 1991 si stimò che ci fossero 500mila bambini lavoratori fra gli oltre 8 milioni di "mingong" che lavorano nel Paese. I bambini sono fuoriusciti dalla scuola anzitempo e vengono assunti da imprese private, tra cui anche dalle imprese a capitale straniero.

Poiché il loro impiego è illegale, lo sfruttamento del lavoro infantile è molto più grave dello sfruttamento del lavoro degli adulti. I loro salari sono molto bassi e i bambini sono da subito oltraggiati e maltrattati dai responsabili. Una giovane ragazza in una ditta in Foshan si avvelenò maneggiando dei solventi: Poiché stette a letto per 3 giorni e 3 notti, troppo a lungo per il direttore dellíazienda,fu licenziata e rispedita a casa.

Le nostre indagini rivelano che molti bambini usano le carte di identità di altre persone per trovare lavoro. Sebbene la aziende ne siano consapevoli, fanno finta di nulla. Un direttore della fabbrica Qualidux sostiene che di fronte alla mancanza di forza lavoro essi assumono personale senza troppo preoccuparsi se abbiano compiuto i 16 anni di età. Il personale delle aziende Kwong Wah e Kong Tung ci informa che ci sono alcuni bambini che vi lavorano.

DONNE CHE LAVORANO

Fra la densa popolazione delle zone industriali, secondo le statistiche, su 7 milioni di lavoratori, il 60% sono donne, specialmente nelle fabbriche di giocattoli a lavoro intensivo. Per esempio, nella fabbrica Zhili, il 95% dei 400 dipendenti sono donne. Le donne sono preferite perchè si ritiene siano svelte con le mani e con i piedi, e siano più facili da controllare.

Secondo la Federazione delle Donne Cinesi (ACWF) di Guangdong, una gran parte delle industrie impiega donne nubili di età dai 17 ai 23 anni. Esse lavorano per due o tre anni, poi vengono licenziate. Questo perchè si stanno avvicinando all'età da matrimonio e l'industria non vuol garantire la licenza di maternità alle donne. Anche se alcune industrie la garantiscono, comunque non si conformano alle leggi del lavoro che prevedono un permesso di 90 giorni. Le industrie Qualidux, Po Sing, Sung Ko, Mattel e Yuen Ka Chung garantiscono solo una licenza per maternità di 30 giorni. Le donne che passano i 30 giorni sono licenziate.

Su 9 industrie studiate, la Yuen Ka Chung impiega donne sotto i 24 anni. Altre hanno una piccola quota di uomini, per esempio l'industria Po Sing ha 2.000 dipendenti, ma solo un centinaio sono uomini.

CONFLITTI DI LAVORO

I lavoratori che sono arrivati allíesasperazione, hanno sollevato dei conflitti sul lavoro, adottando tutti i possibili metodi per proteggere i propri interessi. Alcuni usano il metodo collettivo di ricorrere alle autorità cittadine, all'ufficio del lavoro o ai sindacati generali; altri scelgono l'arbitrato presso l'ufficio per l'arbitrato del lavoro; altri ancora adottano il metodo diretto dello sciopero. Le autorità non prendono in considerazione lettere individuali di reclamo. Se un individuo che ha scritto questi reclami è scoperto dalla fabbrica, va incontro al licenziamento. Solo quando i lavoratori adottano un approccio collettivo o dimostrano volontà di sciopero le autorità drizzano le orecchie. Comunque, quando ci sono degli scioperi, la direzione della fabbrica di solito usa metodi pesanti per reprimerli, e le autorità non sono certo molto sensibili.

Sotto diamo alcuni esempi di controversie di lavoro accadute in fabbriche a capitale straniero:

300 lavoratori della fabbrica di Shenzhen Kwun Yue Enterprise Co. (che produce le Tartarughe Ninja su licenza della Playmate Hong Kong Ltd) fecero uno sciopero nel giugno 1994 e dimostrarono davanti ai Sindacati Generali. Essi si lamentavano delle misere condizioni nella fabbrica. Più di 30 persone vivono in un dormitorio di soli 20 metri quadri senza ventilazione ed estintori. I lavoratori non hanno mascherine protettive nel reparto verniciatura a spruzzo e la fabbrica non effettua regolari visite mediche. Inoltre lavorano molte ore in più ma non sono pagate come straordinari. I lavoratori non hanno alcun contratto, le carte díidentità sono confiscate dalla fabbrica come deposito e i lavoratori pagano molte "tasse" (ad esempio: tassa di registrazione, tassa di addestramento, ecc) in violazione dei regolamenti sul lavoro di Shenzen. I capi di Hong Kong promisero di conformarsi al regolamento qualora i sindacati generali lo avrebbero richiesto. Comunque, quando in seguito i lavoratori cominciarono le procedure per formare un sindacato, esso fu represso dalla fabbrica. I capi del futuro sindacato furono licenziati e i preparativi di formazione si bloccarono.

Lo sciopero di Po Sing fu un caso in cui i lavoratori uniti da uno scopo comune furono in grado di strappare alcune concessioni ai loro datori di lavoro. Lo sciopero è una cosa piuttosto singolare in Cina, poiché i lavoratori di solito non hanno diritto di scioperare. Quindi i rappresentanti degli scioperanti non osavano incontrare i datori di lavoro perché temevano il licenziamento. Quando furono intervistati, i lavoratori della Po Sing dissero di non sapere chi aveva appeso i grandi manifesti che invitavano allo sciopero. Vista dalla loro prospettiva la possibilità di successo per uníazione così spontanea era abbastanza bassa. Il successo dello sciopero fu il risultato dellíunità dei lavoratori. Comunque nella maggior parte dei casi gli scioperi finiscono come nella fabbrica Wah To.

Di fatto le possibilità di vittoria per gli sfruttati lavoratori cinesi sono molto basse. La strada normalmente seguita è quella di coinvolgere líufficio del lavoro. Comunque, nelle nostre interviste, molti lavoratori non sapevano cosa fosse líufficio del lavoro. Inoltre, anche se si rivolgessero a tale ufficio, non verrebbero quasi mai ascoltati. I lavoratori della Po Sing avevano fatto reclamo allíufficio del lavoro prima dello sciopero, ma non avevano ricevuto risposte.

Sebbene gli scioperi siano efficaci, il governo non li favorisce. Dalla prospettiva dei lavoratori, líunico modo in cui possano dare voce ai loro interessi è attraverso un sindacato ben organizzato. Però solo il 22,4% delle imprese straniere di Guangdong è sindacalizzato. Nonostante ultimamnete ci sia stato un incremento nella sindacalizzazione, molti sono sindacati "gialli" cioè formati con il consenso dei datori di lavoro. Sebbene la legge affermi che: "I lavoratori hanno il diritto di organizzarsi in sindacati, che possono essere anche indipendenti", gli interessi dei lavoratori sono subordinati agli interessi delle imprese sul mercato economico. Se le imprese non vogliono il sindacato generale, con ogni probabilità i sindacati non metteranno piede in fabbrica.

Anche se vi sono i sindacati, è probabile che siano sotto il controllo delle autorità e degli investitori. Di solito solo líACFTU è riconosciuto dal governo. Tutti i sindacati minori devono essere approvati da un sindacato di livello superiore. I capi dei sindacati sono nominati dal Partito Comunista, quindi i sindacati possono essere classificati come "enti semigovernativi". Líattuale presidente del sindacato generale ha affermato: "I sindacati sono parte del sistema di partito. Ci sono molti fattori di instabilità in questo momento, noi dobbiamo essere attenti ai sintomi. I sindacati lavorano per il bene del Partito".

Nel nostro studio, abbiamo scoperto che solo la fabbrica Qualidux ha un sindacato. Comunque esso organizza solo attività di divertimento come il "karaoke". Questioni che concernono gli interessi dei lavoratori non vengono prese in considerazione.

CONCLUSIONI

Da quanto detto sopra, vediamo che i lavoratori in Cina vengono sfruttati dalle fabbriche straniere di Hong Kong, in nome degli interessi economici. La legge sul lavoro in Cina è entrata in vigore il 1ƒ gennaio 1995 ma gli interessi dei lavoratori vengono ancora calpestati. Poiché il governo vuole attrarre investimenti stranieri, le imprese straniere quasi sempre hanno mano libera nello sfruttare i lavoratori. Nondimeno, questa non dovrebbe essere una giustificazione per un trattamento disumano! I datori di lavoro devono essere onesti e prendere le iniziative per cambiare le condizioni dei lavoratori.

Il "Consiglio dei Giocattoli" di Hong Kong e FHKI devono assicurarsi che le imprese di Hong Kong allíestero si conformino a tutti gli standard di sicurezza nei luoghi di produzione. Sebbene il Consiglio abbia approvato delle direttive, esse sono inadeguate e nessuno è sicuro che saranno adottate. Così, il Consiglio dimostra che non ha intenzione di cambiare.

Nel maggio 1995 le organizzazioni sindacali di Hong Kong hanno stilato un documento sulla sicurezza nella produzione di giocattoli. Il protocollo conteneva una proposta concreta per un marchio di sicurezza standard da stampare sui prodotti controllati dal "Consiglio dei Giocattoli", dal FHKI e dalle organizzazioni sindacali. Questo marchio verrebbe stampato sui prodotti che si conformano a standard decenti di sicurezza. Se le imprese di Hong Kong fossero oneste riguardo alla sicurezza industriale, esse accoglierebbero in maniera favorevole la diffusione di questo sistema.




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