SPECIALE MINE ANTIUOMO

UN NOBEL ESPLOSIVO

10 ottobre 1997: non poteva essere più pregnante la motivazione con cui il Comitato Norvegese ha deciso di assegnare il Premio Nobel per la Pace 1997, in parti uguali, alla Campagna Internazionale per la Messa al Bando delle Mine ed alla sua coordinatrice, Jody Williams. Il network della Campagna ha saputo "esprimere e mediare uníondata di impegno popolare senza precedenti: un esempio convincente di efficace politica per la pace". La Campagna Internazionale e Jody Williams hanno dato avvio ad un processo che in pochi anni ha trasformato la messa al bando delle mine da utopia a realtà. Sono più di 1000 le organizzazioni, piccole e grandi, in 60 paesi affiliate alla Campagna Internazionale. Oggi questo riconoscimento ci dà una grande emozione. Immensa felicità. E la consapevolezza ancora più netta che, firmato il trattato di Ottawa, passata líeuforia per il Nobel, dobbiamo rafforzare questo impegno per il futuro contro chi pensa che ormai sia tutto risolto. Se vogliamo che le cose cambino davvero.

NEWSLETTER DELLA CAMPAGNA ITALIANA PER LA MESSA AL BANDO DELLE MINE - NOVEMBRE 1997

DA OGGI AL BANDO LE MINE ANTIUOMO

Da oggi le mine antiuomo sono messe al bando in Italia. Non sarà più possibile produrre, vendere e soprattutto esportare questi micidiali ordigni che dalla loro nascita continuano a provocare migliaia di vittime. Il via libero definitivo alla legge è giunto ieri dalla commissione Esteri del Senato, dopo che il testo aveva ottenuto il voto unanime di Montecitorio lo scorso 24 settembre. Questa volta, però, il centrodestra si è astenuto al momento del voto finale. Decisamente il modo migliore per onorare il recente Premio Nobel per la Pace assegnato alla "Campagna internazionale per la messa al bando delle mine antiuomo". LíItalia entra nel sestetto dei Paesi che si dichiara contrario alle mine antiuomo, insieme a Belgio, Irlanda, Norvegia, Austria e Svezia. Con la pubblicazione della legge sulla Gazzetta Ufficiale, tutti i produttori dovranno autodenunciarsi e consegnare le mine in centri specifici allestiti dal ministero della Difesa. Per i trasgressori sono previste multe fino a un miliardo di lire. Ridotto, nel testo approvato al Senato, anche il numero delle mine che resteranno in dotazione alle Forze Armate: diecimila contro le 200 mila ipotizzate nella precedente versione.

AVVENIRE - 23 OTTOBRE 1997

FIRMATO AD OTTAWA IL BANDO GLOBALE

I primi a porre la firma sono stati i rappresentanti di Canada, Norvegia e Sudafrica. Dopo sono venuti gli altri 117 Paesi, che hanno siglato ad Ottawa, in Canada, la Convenzione per il bando delle mine antiuomo, impegnandosi per una lunga e dura sfida che richiederà, nei prossimi anni, grandi risorse finanziarie e la forza e il coraggio di mantenere ferma la volontà espressa. La Convenzione è un forte no alle mine antiuomo, agli oltre 20 mila morti o mutilati ogni anno. Un impegno per ripulire il mondo dai più di 100 milioni di ordigni di questo tipo disseminati in 67 Paesi. La firma della convenzione è stata celebrata come un trionfo, ha detto il primo ministro canadese Jean Chretien, ma con la consapevolezza che il successo di oggi, domani dovrà essere un nuovo punto di partenza per concretizzare gli impegni di mettere al bando la produzione, líuso, lo stoccaggio e il commercio delle mine antiuomo. Ma sono tanti ancora i problemi da risolvere. Su tutto pesa líassenza di Paesi come gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e líIndia che non líhanno firmata.

AVVENIRE - 4 DICEMBRE 1997




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