|
PENSARE GLOBALMENTE, AGIRE LOCALMENTE
Il pensiero di:
p. Alex Zanotelli, Alexander Langer, Jeremy Rifkin;
La crisi ambientale del pianeta terra ha raggiunto in questi ultimi anni livelli quasi irreversibili, destando preoccupazioni diffuse. La scomparsa delle foreste tropicali, l'assottigliamento dello strato di ozono, l'aumento dell'effetto serra, l'inquinamento di aria, acqua e suolo, si accompagnano ad altri enormi problemi di ordine sociale e umano, come la fame che affligge ancora milioni di persone e il proliferare della costruzione di armi sempre più sofisticate che sottrae risorse allo sviluppo dei popoli e causa gravi tensioni e conflitti. E' prima di tutto un problema di risorse e della loro distribuzione: se oggi l'80 % delle risorse mondiali è consumato dal 20% della popolazione, i paesi cosiddetti sviluppati, diventa chiaro come il riequilibrio di questi rapporti sia l'obiettivo ultimo del nostro impegno.
Le risposte stanno sempre in una riduzione generalizzata dei consumi nel Nord del mondo, strategia che contrasta in modo netto con l'ideologia capitalistica dominante, che fa del consumismo del Nord e dello sfruttamento del Sud i cardini su cui fonda la propria sopravvivenza. Siamo davvero convinti che più automobili, più televisori, più vestiti, eccetera, siano il fine ultimo della nostra vita? Siamo consapevoli che questo comporta la rapina dei paesi del Terzo Mondo? Il petrolio, il rame, l'alluminio, il cotone, il caffè, le banane: innumerevoli sono le merci che pretendiamo per il nostro benessere e togliamo al Sud del mondo.
La consapevolezza è il primo passo per risolvere questi problemi; poi bisogna cercare di cambiare le nostre abitudini, che siano più responsabili verso gli uomini e la natura che ci circonda. Bisogna ridurre i consumi e bisogna riciclare il più possibile, perché le risorse sono limitate e non possiamo permetterci di sprecarle.
Il boicottaggio dei prodotti dannosi per l'ambiente ed il Terzo Mondo, ed il riciclaggio delle risorse diventano quindi due forti strumenti per una azione consapevole di salvaguardia dell'uomo e del mondo naturale: ma saranno sufficienti a garantirci un futuro?
"SIAMO NOI UOMINI
I CUSTODI DEL MONDO"
"Piaccia oppure no, siamo irrevocabilmente diretti verso una società a bassa energia. Dipende da noi arrivarci per nostra scelta, dopo averne compreso la necessità per la nostra stessa sopravvivenza, (...) o cercare disperatamente di aggrapparci alla nostra attuale concezione del mondo per dover alla fine essere dolorosamente sospinti a forza verso il futuro.
Abbandonati il petrolio e l'uranio l'uomo dovrà utilizzare l'ultima fonte energetica che rimane disponibile: il sole; un'energia democratica diffusa, utilizzabile solo per l'autosufficienza di piccoli insediamenti.
Conservare nel modo migliore possibile la dotazione limitate di risorse che ci è stata lasciata e rispettare nel modo migliore il ritmo naturale che governa il processo del divenire significa esprimere il nostro amore supremo per ogni forma di vita che seguirà. Essere consapevoli di questa duplice responsabilità costituisce il primo stadio da un sistema di colonizzazione a un sistema eco-compatibile.
Noi siamo i custodi del mondo".
"LA DISOBBEDIENZA CREATIVA
COMINCIA DAI NOSTRI CONSUMI"
Di fronte alla situazione di crisi che il mondo sta attraversando, uno degli strumenti a disposizione di tutti noi per cercare di favorire dei cambiamenti è l'arma del boicottaggio. Quotidianamente, come consumatori, siamo di fronte ad una miriade di merci diverse, che possiamo scegliere di acquistare o meno. I nostri soldi, guadagnati con la fatica del lavoro, possono - inconsapevolmente - finanziare o sostenere delle industrie che promuovono atteggiamenti da noi ritenuti negativi.
La decisione di acquisto, oggi non può più essere presa solo in base a termini di convenienza economica, di piacere personale o di banale abitudine; in un mondo sempre più interdipendente dobbiamo saper guardare alle conseguenze globali dell'acquisto di un certo prodotto.
Ecco perché il boicottaggio razionale e consapevole di determinati prodotti può contribuire a cambiare il mondo più di mille discorsi. C'è ancora molto lavoro da fare, non solo a livello di diffusione di informazioni, ma soprattutto a livello di noi stessi; un cambiamento responsabile di certe nostre cattive abitudini, cambiamento che senza dubbio sarà utile al miglioramento del mondo in cui viviamo, sia dal punto di vista ecologico che sociale.
Il boicottaggio è oggi una necessità storica per dare un futuro all'umanità.
"AVERE DI MENO PER ESSERE DI PIU'"
Se saprai usare intelligentemente l'arma del boicottaggio, oltre che alla liberazione dei poveri, contribuirai alla creazione di un mondo più giusto. Ma devi sapere organizzare la resistenza!
Non si tratta, infatti, di un'azione individuale, ma di un'azione collettiva. Non servono Don Chisciotte che vanno all'attacco dei mulini a vento: occorre un movimento.(...)
Per tornare a te, consumatore del Nord, sento la necessità di dirti un'ultima cosa: prendere coscienza della realtà, boicottare, è molto, ma non è ancora sufficiente. Devi anche cominciare a cambiare, a modificare il tuo stile di vita, a consumare di meno. Devi imparare a diventare più povero, ad accontentarti di avere di meno... per essere di più.
"LA LIBERAZIONE E' NEL QUOTIDIANO"
Conoscere e scegliere bene l'impatto sociale ed ambientale dei nostri acquisti e consumi, ridurne attentamente la nocività ed aumentarne invece l'equità e la compatibilità ecologica, organizzare e usare circuiti capaci di promuovere e di diffondere scelte accettabili, contribuire a finanziare - sia con le scelte di acquisto, sia con l'investimento dei propri risparmi - strutture solidali ed attente anche agli equilibri naturali, denunciare e boicottare commerci e prodotti iniqui e nocivi (e sono la vasta maggioranza), approfondire e diffondere l'informazione e la consapevolezza di fatti e circostanze: ecco un piccolo programma di sostegno ad una "lotta di liberazione" che la gente nel Sud del mondo conduce anche per noi.
|
|